La trasformazione digitale richiede spesso un grande impegno economico. Anche per questo, si hanno grandi aspettative sui risultati. Purtroppo, però, non sempre le cose vanno come sperato.
Immaginiamo di aver appena investito centinaia di migliaia di euro in una nuova piattaforma digitale, sicuri che rivoluzionerà il modo in cui la nostra azienda lavora: automazione, efficienza e un potenziale di crescita mai visto prima. Eppure, dopo mesi di implementazione, ci ritroviamo con dipendenti frustrati, processi interrotti e il ritorno sull’investimento che continua a non arrivare.
In un mondo in cui la velocità del cambiamento tecnologico è sempre più elevata, il change management è diventato il cuore pulsante di ogni trasformazione digitale di successo.
Pensiamo a una nuova tecnologia come una macchina sportiva di ultima generazione. Senza un pilota esperto che sappia gestirla, si rischia di uscire fuori strada alla prima curva. È esattamente ciò che accade con i progetti di digitalizzazione: la tecnologia, per quanto avanzata, non è sufficiente se le persone non sono pronte a utilizzarla. È qui che entra in gioco il change management.
Senza un solido piano di gestione del cambiamento , le aziende rischiano di buttare via i loro soldi e i numeri lo confermano: secondo una recente analisi di Deloitte, le aziende che adottano una strategia di change management durante la loro trasformazione digitale registrano una crescita della capitalizzazione di mercato superiore del 14% rispetto a quelle che si limitano all’implementazione della tecnologia (Digital Transformation Change Capabilities – Deloitte, 2024).
McKinsey sottolinea che le organizzazioni che coinvolgono leader digitalmente esperti e sviluppano capacità interne riescono ad avere tre volte più probabilità di ottenere successo nei loro progetti di trasformazione (The Keys to a Successful Digital Transformation – McKinsey, 2024).
Ma perché succede tutto questo?
Il problema è sempre lo stesso: le persone e il modo in cui affrontano il cambiamento.
Se introduciamo una nuova piattaforma senza spiegarne chiaramente i benefici, i dipendenti continueranno a fare ciò che hanno sempre fatto. È come installare una porta automatica in un edificio e non dire a nessuno che basta passarci davanti per farla aprire. Tutti continueranno a spingere la vecchia porta manuale, ignorando completamente il potenziale della novità. Il change management serve proprio a evitare questo scenario, trasformando una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria in una reale leva di crescita.
Benefici specifici e misurabili: il valore concreto del change management
Le aziende che implementano una gestione del cambiamento strutturata vedono, in media, un incremento del 50% nell’adozione dei nuovi strumenti entro i primi tre mesi, con una riduzione del 20% nei tempi di onboarding (Digital Transformation Change Capabilities – Deloitte, 2024).
Grazie a un approccio modulare, come quello proposto da OPTA, è possibile attivare solo gli elementi necessari, portando a una riduzione dei costi di implementazione fino al 15% e senza compromettere l’efficacia del progetto. (The Keys to a Successful Digital Transformation – McKinsey, 2024)
Questi numeri dimostrano che il change management non solo aiuta a superare le resistenze interne, ma permette anche di accelerare il time-to-value, garantendo che l’investimento tecnologico porti risultati concreti più velocemente. Con un approccio mirato, si può ottenere un ritorno sull’investimento in tempi significativamente ridotti, evitando costosi ritardi e ripensamenti.
Perché è fondamentale agire subito
In un contesto in cui la tecnologia evolve rapidamente, ogni mese che passa senza un piano di change management adeguato rappresenta un rischio concreto per il successo di un progetto di trasformazione digitale. L’investimento in nuove tecnologie senza una gestione del cambiamento strutturata si trasforma inevitabilmente in un costo: processi inefficaci, dipendenti frustrati e clienti che non vedono i benefici promessi.
Non è solo una questione di efficienza interna: secondo una indagine di Deloitte, le aziende che non allineano le loro iniziative di change management ai progetti digitali perdono fino al 30% del valore atteso dalla trasformazione (Digital Transformation Change Capabilities – Deloitte, 2024). Questo significa che, senza un intervento tempestivo, si possono perdere milioni in opportunità mancate. Agire ora significa garantire che ogni euro investito generi il massimo ritorno possibile, evitando che la concorrenza prenda il vantaggio.
Metodologia CAKE: il segreto per affrontare il cambiamento “a fette”
Ecco perché nasce CAKE: Change by Activating Key Elements. CAKE è molto più di una metodologia di change management: è un approccio modulare che permette di adattare il processo di gestione del cambiamento alle specifiche esigenze del cliente.
Possiamo pensarla come una torta: ogni fetta rappresenta un elemento chiave del processo che può essere attivato o messo in pausa a seconda del momento o delle necessità. È un po’ come avere a disposizione un intero menù di strategie, potendo scegliere solo quelle che servono davvero in ogni particolare occasione.
Con CAKE, non esiste un unico percorso valido per tutti: si può iniziare lavorando sul coinvolgimento degli Stakeholder se è questo l’elemento critico, oppure sullo sviluppo delle competenze per garantire che il personale sia pronto a sfruttare le nuove tecnologie. Questo approccio rende il cambiamento meno invasivo e più efficace in quanto viene adattato in tempo reale alla situazione dell’azienda.

Metodologia CAKE: cosa può fare per la tua azienda
- Coinvolgimento Stakeholder. Immaginiamo di lanciare un progetto senza ottenere il consenso dei principali decision-maker. Il rischio è che nessuno lo supporti e che l’iniziativa si blocchi. Questa fetta assicura che ogni attore coinvolto comprenda l’importanza del progetto e sia motivato a sostenerlo.
- Piano di Comunicazione. Senza una comunicazione chiara le incomprensioni proliferano. Gestiamo ogni fase della comunicazione, adattandola alle esigenze, per fare in modo che nessuno resti indietro. Il risultato? Un ambiente in cui tutti sanno esattamente cosa sta succedendo e perché.
- Sviluppo Change Agent. I Change Agent sono come ambasciatori del cambiamento che diffondono la cultura digitale all’interno dell’azienda. Questa fetta li forma e li prepara a guidare i colleghi, trasformando il cambiamento in un processo partecipativo.
- Gestione Impatti Organizzativi. Ogni cambiamento ha delle ripercussioni sull’organizzazione. Questa fetta analizza gli impatti e definisce le azioni di mitigazione per una transizione senza intoppi.
- Gestione Resistenze al Cambiamento. La resistenza è inevitabile. Senza una strategia per affrontarla, rischia di bloccare l’intero progetto. CAKE si concentra sulle tecniche per superare queste barriere, trasformando i dubbi in opportunità di miglioramento.
- Sviluppo Competenze. Con l’introduzione di nuove tecnologie è fondamentale che il team abbia le competenze per utilizzarle. Questa fetta assicura che la formazione sia adeguata e continua, riducendo il rischio di errori e aumentando la produttività.
- Ottimizzazione delle Responsabilità. La chiarezza nei ruoli è la chiave per l’efficienza. Questa fetta ridefinisce le responsabilità, assicurando che ogni membro del team sappia esattamente come contribuire al cambiamento.
Alla luce di quanto descritto, temporeggiare acuisce le inefficienze, complica i rapporti tra le parti e limita le opportunità. Il change management non è solo una casella da spuntare: è un’arma segreta per fare la differenza, per trasformare la tecnologia scelta con cura in un motore di crescita reale, all’interno del quale il team possa abbracciare il cambiamento e dove si percepisca che ogni passo stia andando nella giusta direzione e si abbia certezza che ogni euro investito stia generando valore.
Il servizio Digital Transformation di OPTA attraverso la metodologia C.A.K.E. è in grado di configurare un progetto di Change Management disegnato sulla tua azienda, realizzando su di essa la piena potenzialità della trasformazione digitale.
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